Ebbene si, ho avuto pure io il sigheddu (il si della piaggio per chi non capisse).
Non mi ricordo a che età l'ho avuto, l'unica cosa che mi ricordo è che io volevo lo scooter ma i miei mi dissero che se volevo al massimo mi potevo prendere il si di mio cugino.
Non vedendo altre alternative chiaramente accettai di prendere il si di mio cugino perchè a casa funzionava così, mica le cose si compravano nuove, si prendevano dai parenti a cui non servivano più tanto che la volta che ai miei ho chiesto la playstation, loro sono tornati a casa con un commodore 64 appartenuto a non so chi.
Dicevo del sigheddu dunque. Oggi ci stavo pensando e mi venivano in mente diverse cose successe con il si ma quelle che più mi sono rimaste in testa sono tre in particolare.
Nel primo episodio quando una domenica mattina io e un mio amico, che al tempo giocavamo negli allievi regionali al campo san nicola, finita la nostra partita decidiamo di andare a vedere il secondo tempo di quella di alcuni nostri amici a torangius.
Per chi conosce il campo di torangius sa che per arrivarci c'è, o almeno il tempo era così, una stradina sterrata e siccome il giorno prima aveva piovuto molto era tutta infangata.
Finita la partita ci stavamo rimettendo in strada quando il mio sigheddu non parte più. Il problema era la candela sporca, decidiamo dunque di pulirla.
Una volta staccata il mio amico prende la candela del sigheddu in mano e nota che sopra la parte filettata c'era un cilindretto metallico che la copriva. Siccome il genio del mio amico aveva presente che negli scooter la candela va avvitata, prende il cilindretto in mano e prima che io lo potessi fermare lo lancia in mezzo all'erbaccia esclamando con sicurezza "questo non serve a un cazzo buttalo." Peccato solo che nel sigheddu la candela non si avvitava e quel cilindretto era indispensabile dunque il motorino non partiva comunque e io mi sono dovuto fare il ritorno a casa tornagius san nicola pedalando. Non che fosse pesante visto che c'era un tasto che allegeriva la pedalata, però sembravo abbastanza coglione...
La seconda cosa che mi è rimasta in testa era quando io, il mio amico genio e dopo il primo episodio pure meccanico e un altro nostro amicoeravamo andati al mcdonald's una domenica sera. Anche il giorno pioveva...
Quando era ora di tornare a casa il meccanico si è diretto verso torre mentre io e l'altro abbiamo preso via cagliari. Lui era in bici e si attacava sempre al mio braccio così che lo trainavo. Siccome pioveva io abbassavo leggermente la testa perchè la pioggia non mi beccasse negli occhi e solo così che sono riuscito a vedere una pozzanghera enorme e, preoccupato di non docciare il mio amico gli ho mandato un urlo, lui ha mollato la presa e ci siamo divisi, lui a destra della pozzanghera e io a destra verso il centro della corsia. Peccato solo che in quel momento ci fosse una macchina ferma che aspettava di girare e io mi sono piantato con il sigheddu sul suo culo...
Io fortunatamente a parte quelche graffio non mi ero fatto nulla ma il motorino aveva la ruota davanti schiacciata tanto che l'ho dovuto caricare sulla macchina dei miei per portarlo via.
Il terzo episodio è successo d'estate, era il 20 o 21 agosto e avevamo deciso di andare a san giovanni. Io chiaramente come al solito non mi ero messo le scarpe perchè con la sabbia attaccata mi davano fastidio e ero abbastanza biddaio però ero comodo. Dicevo, eravamo di ritorno da san giovanni e a ottocento metri da torregrande c'è il mitico curvone, mitico talmente mitico che pensavo di essere valentino rossi e ho piegato un pò troppo, la ruota di dietro è scivolata e mi sono ritrovato a fare qualche metro scivolando sull'asfalto. Nulla di grave a parte la mano e il piede destro (senza scarpe maledizione!) bruciati.
Quella fu l'ultima avventura del mio sigheddu perchè dal giorno lui non si è più ripreso, iniziò con il perdere miscela sino al definitivo spegnimento.
Bei tempi, vecchi ricordi...
P.s.: Si noti in tutti gli episodia la mia più completa innocenza ee la colpevolezza altrui...
Non mi ricordo a che età l'ho avuto, l'unica cosa che mi ricordo è che io volevo lo scooter ma i miei mi dissero che se volevo al massimo mi potevo prendere il si di mio cugino.
Non vedendo altre alternative chiaramente accettai di prendere il si di mio cugino perchè a casa funzionava così, mica le cose si compravano nuove, si prendevano dai parenti a cui non servivano più tanto che la volta che ai miei ho chiesto la playstation, loro sono tornati a casa con un commodore 64 appartenuto a non so chi.
Dicevo del sigheddu dunque. Oggi ci stavo pensando e mi venivano in mente diverse cose successe con il si ma quelle che più mi sono rimaste in testa sono tre in particolare.
Nel primo episodio quando una domenica mattina io e un mio amico, che al tempo giocavamo negli allievi regionali al campo san nicola, finita la nostra partita decidiamo di andare a vedere il secondo tempo di quella di alcuni nostri amici a torangius.
Per chi conosce il campo di torangius sa che per arrivarci c'è, o almeno il tempo era così, una stradina sterrata e siccome il giorno prima aveva piovuto molto era tutta infangata.
Finita la partita ci stavamo rimettendo in strada quando il mio sigheddu non parte più. Il problema era la candela sporca, decidiamo dunque di pulirla.
Una volta staccata il mio amico prende la candela del sigheddu in mano e nota che sopra la parte filettata c'era un cilindretto metallico che la copriva. Siccome il genio del mio amico aveva presente che negli scooter la candela va avvitata, prende il cilindretto in mano e prima che io lo potessi fermare lo lancia in mezzo all'erbaccia esclamando con sicurezza "questo non serve a un cazzo buttalo." Peccato solo che nel sigheddu la candela non si avvitava e quel cilindretto era indispensabile dunque il motorino non partiva comunque e io mi sono dovuto fare il ritorno a casa tornagius san nicola pedalando. Non che fosse pesante visto che c'era un tasto che allegeriva la pedalata, però sembravo abbastanza coglione...
La seconda cosa che mi è rimasta in testa era quando io, il mio amico genio e dopo il primo episodio pure meccanico e un altro nostro amicoeravamo andati al mcdonald's una domenica sera. Anche il giorno pioveva...
Quando era ora di tornare a casa il meccanico si è diretto verso torre mentre io e l'altro abbiamo preso via cagliari. Lui era in bici e si attacava sempre al mio braccio così che lo trainavo. Siccome pioveva io abbassavo leggermente la testa perchè la pioggia non mi beccasse negli occhi e solo così che sono riuscito a vedere una pozzanghera enorme e, preoccupato di non docciare il mio amico gli ho mandato un urlo, lui ha mollato la presa e ci siamo divisi, lui a destra della pozzanghera e io a destra verso il centro della corsia. Peccato solo che in quel momento ci fosse una macchina ferma che aspettava di girare e io mi sono piantato con il sigheddu sul suo culo...
Io fortunatamente a parte quelche graffio non mi ero fatto nulla ma il motorino aveva la ruota davanti schiacciata tanto che l'ho dovuto caricare sulla macchina dei miei per portarlo via.
Il terzo episodio è successo d'estate, era il 20 o 21 agosto e avevamo deciso di andare a san giovanni. Io chiaramente come al solito non mi ero messo le scarpe perchè con la sabbia attaccata mi davano fastidio e ero abbastanza biddaio però ero comodo. Dicevo, eravamo di ritorno da san giovanni e a ottocento metri da torregrande c'è il mitico curvone, mitico talmente mitico che pensavo di essere valentino rossi e ho piegato un pò troppo, la ruota di dietro è scivolata e mi sono ritrovato a fare qualche metro scivolando sull'asfalto. Nulla di grave a parte la mano e il piede destro (senza scarpe maledizione!) bruciati.
Quella fu l'ultima avventura del mio sigheddu perchè dal giorno lui non si è più ripreso, iniziò con il perdere miscela sino al definitivo spegnimento.
Bei tempi, vecchi ricordi...
P.s.: Si noti in tutti gli episodia la mia più completa innocenza ee la colpevolezza altrui...
3 comments:
se non fossi mio fratello ti direi"callone". comunque quel sigheddu è stato mio compagno di cinque avventure, ovvero di quando lavoravo per la radio e dovevo inseguire i jazzisti per intervistarli. un giorno mi mollò a piedi...ah che bei ricordi
vogliamo poi tralasciare il fatto che giravo con un cacciavite sotto la sella perchè il carburatore si smontava da solo?
Su sigheddu gazz..... anche noi lo chiamiamo cosi.... e il bravo è il bravigheddu
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